Una bella storia per aiutarci a continuare

Dura è la vita di tante persone in questo nostro tempo di crisi. Anche gli animali da compagnia, cani e gatti, ne soffrono le conseguenze. I pochi soldi su cui molte famiglie possono contare non sempre è possibile destinarli, neppure in piccola parte, ai cani e ai gatti di casa. E’ così agli animali respinti che avevano fatto compagnia a genitori o ad altri parenti deceduti o ricoverati in case di riposo si aggiungono quelli “rinunciati” dai proprietari che perdono il lavoro, la casa. “Non posso più mantenerlo”, “Ho perso la casa, sono ospite di un amico che non vuole animali in casa”…. Dura è anche la nostra vita di volontari: i gatti in strada si trovano sempre…, forse abbandonati da gente che giustifica il proprio gesto sulla base del luogo comune “un gatto se la cava sempre”, ma è doveroso chiedersi: se si fosse smarrito? Molti sono i messaggi di smarrimento dovuti alle più varie circostanze. Anche in questi tempi difficili non dobbiamo dare per scontato che un animale sia stato buttato in strada. Il nostro sforzo deve essere teso, sempre, alla ricerca di chi eventualmente lo stia cercando, il trovatello.

In questo numero de “Il Corriere”, anche per consolarci un po’ delle tante fatiche e ansie di ogni giorno nello sforzo di dare un rifugio e un sostentamento agli animali più sfortunati, voglio raccontarvi la bella storia del ricongiungimento di una gatta con la sua famiglia: una gatta trovata per strada e riconsegnata ai suoi che la stavano cercando con grande apprensione. E’ la storia di Elsa, gatta grigia e bianca con collarino e medaglietta a cuoricino con scritto il nome, appunto, di Elsa. Al collarino anche una pallina variegata bianca, celeste e arancione. Una signora molto angustiata mi telefona in via Santa Caterina: ha trovato in zona via Castiglione all’incrocio con via Putti una gattina così e così “sicuramente abbandonata”, “io non la posso tenere, la porto a voi…”. “Signora potrebbe essere una gatta che solitamente fa un giretto, visto che le hanno messo il collarino…”. La signora insiste: “ho fretta, non ho tempo di chiedere qui attorno”. Nel dubbio, le dico “Va bene, la porti”. La signora fa una foto alla bestiola e io mi faccio promettere di inviarmela via e-mail, subito. Il mattino seguente sollecito ed ottengo la foto. Immediatamente, la invio alla cronaca bolognese de “Il Resto del Carlino”, con preghiera di pubblicarla nel paginone del martedì dedicato agli animali. Alla sera dello stesso giorno, ricevo una telefonata da un giornalista del “Carlino” che ha intercettato la mia e-mail: “Ma questa è Elsa, la gatta di miei amici; sono disperati, la stanno cercando ovunque!”. Il contatto è immediato: la ragazza proprietaria mi dice che praticamente è cresciuta con Elsa, poiché la gatta ha vent’anni. Gli abbracci sono commoventi. Elsa è tornata a casa, grazie alla sua buona stella, alla mia tempestività e al “Carlino”, per mezzo del quale abbiamo ricondotto a casa altri gatti che si erano persi, non si sa come…

                                                                                                          Marta

Pubblicato su Il Corriere degli animali n. 1 anno 2013